Chi era Giovannina Mazzone
E’ nata a Casale nel 1861 e morta nel 1954. Il padre. Dott. Paolino, era Primario di Medicina presso l’Ospedale Santo Spirito. La mamma, Giovannina Teglia, direttrice della scuola elementare “S. Giuseppe”.
Non ancora ventenne G.M, temprate le energie fisiche e le doti di cultura e di esperienza sociale, con una serie di viaggi all’estero, inizia la sua Opera organizzando varie scuole di catechismo (il cui metodo moderno lo apprese a Parigi), e con il primo Oratorio in Casale, aperto a tutte le giovani della città. Ha dato l’intera sua vita al servizio della Chiesa locale, alla luce del suo programma: “ogni forma di bene mi attrae”; nell’Azione Cattolica, in mezzo alle giovani di ogni categorie sociale, privilegiando quelle più disagiate. Nelle parrocchie e stata una convincente promotrice di catechesi, si può dire che ha animato mezzo secolo di storia ecclesiale Casalese.
Che cosa ha realizzato
G.M. donna “piena di carità” si è chinata su tante necessità e disagi umani dell’epoca, ancora più rilevanti di quelli di oggi. Si è prodigata all’assistenza e promozione morale e sociale della donna che lavora nelle fornaci, nelle risaie, alla maniseta.
Intanto la sua Opera si consolida e si afferma e, nel 1915, perché tale patrimonio abbia il pieno “carisma” della Chiesa, su espressa volontà del suo Vescovo mons. Ludovico Gavotti, G.M. pone le prime pietre della Congregazione delle Figlie di N.S. di Lourdes, che verrà definitivamente approvata dalla Santa Sede nel 1938.
Ha precorso i tempi perché la donna riscattasse la consapevolezza della sua dignità di persona, di lavoratrice, di cittadina.
Durante le due guerre mondiali ha aperto le sue case, ha spronato le sue collaboratrici per accogliere i profughi, le vite minacciate dalla persecuzione politica. Senza eccezione di razza o religione. Si trattava solo di persone umane da salvare.
Quale era il suo spirito, il suo “carisma”
In G.M. troviamo un grande spirito di fede, di carità, di disponibilità. Un’appassionata di Gesù Cristo e del suo Vangelo. Il suo dinamismo scaturiva dall’unione con Dio, e si diffondeva con un unico slancio di amore ai fratelli.
Con intuizione apostolica profondamente radicata nella vita di preghiera, ha saputo “leggere i segni del suo tempo” e rispondervi con impegno e totale dedizione. G.M. – docile allo Spirito – ma energica e forte, è stata una catechista instancabile, sempre disponibile ovunque si presentasse un bene da compiere.
Che cosa ha lasciato alla Chiesa
La Congregazione delle “Figlie di N.S. di Lourdes”, che con i tre voti religiosi e la “promessa” di apostolato si impegnano a seguire Cristo e ad annunciarlo con uno stile di vita semplice, umile e gioiosa ad imitazione di Santa Bernardette, fedele interprete del messaggio de Lourdes.
E’ una Congregazione essenziale apostolica, che vuole rispondere alle urgenze pastorali delle chiese locali ove vive.
Offrire alle sorelle della Comunità una vita di preghiera e di lavoro in ogni ambiente, specialmente nell’inserimento di un servizio pastorale tra la gioventù.
Dalla catechesi all’evangelizzazione della famiglia mediante compiti educativi e sociali.
La Fondatrici ripeteva alla sue figlie: “la nostra vocazione e di essere apostole missionarie”, e aggiungeva con forza che: “le sue discepole dovranno essere animate del soffio nuovo che in tutte le epoche si adatta ai tempi”.
Nel “carisma” di G.M. c’e il desiderio, l’indicazione che la sua famiglia religiosa sia profondamente radicata nella Chiesa e come la Chiesa aperta a tutti i bisogni. Da qui il suo motto: “ogni forma di bene mi attrae”.
Come è iniziata l’apertura missionaria in Africa
Il sogno di G.M. è sempre stato quello di aprirsi anche alle terre di missione. Già nell’ottobre 1921 diceva che: “la missionarietà deve essere il fondamento della sua casa, e quando fosse giunta l’ora della partenza per le missioni, non si devono lesinare le forze, i mezzi e correre all’appello di Gesù, sotto qualunque cielo…”. E ripeteva: “abbiate un animo missionario, pensate e agite da missionarie, siate larghe di mente e di cuore…! Andate a cercare ovunque i fratelli da amare ed aiutare…” .
Dal 1988 alcune Sorelle operano in Benin (Africa occidentale) per l’assistenza, la promozione e la formazione della donna indigena.
A Genova
L’Opera gestisce un fiorente pensionato universitario, e un piccolo reparto per accogliere le persone che devono assistere i propri familiari degenti nel vicino Ospedale Galliera. La casa, denominata “Istituto Gavotti”, si trova in Via Silvio Pellico,1 . Il nostro Istituto è rimasto piccolo, con modesti mezzi di persone e di strutture, ma vuol essere sempre “ fiamma, luce e voce” in mezzo alla società di oggi.
Riferimento a Genova
Mura di S. Chiara, 1/4 - 16128 Genova
Tel. 010 581986
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